Da Molinella una storia che dura nel tempo – I Like Bcc
Da Molinella una storia che dura nel tempo – I Like BCC
Da Molinella una storia che dura nel tempo – I Like Bcc. Nella piccola Molinella, frazione di Lendinara, il tempo sembra in qualche modo essersi fermato.
Ci troviamo nella profonda campagna del rodigino dove non scorrono fiumi ma solo canali e scoli e dove il lavoro, la fatica e la povertà hanno forgiato la gente e la fisionomia stessa del paesaggio.
In un paese oggi svuotato di gran parte dei suoi abitanti si respirano ancor oggi gli antichi valori del rispetto, della devozione autentica, dell’attaccamento alle radici della terra e della famiglia in una dimensione fatta di semplicità, di genuinità.
È qui che 125 anni fa ha inizio una storia di riscatto dalla misera, dall’ignoranza, dalla piaga dell’usura.
Protagonista è un parroco originario di Arco di Trento: Don Giuseppe Miorelli
Il sacerdote Giuseppe Miorelli era nato ad Arco di Trento. Era stato alcuni anni nella Congregazione dei Padri Cavanis, insegnando alle scuole della carità a Lendinara. Quarantenne, decise di impegnarsi più direttamente nella realtà sociale; lasciò la Congregazione e fu destinato dal vescovo di Adria alla chiesa di Molinella, piccola frazione di Lendinara di 700 anime, divenendone rettore. Fu un attento sostenitore delle opere sociali e il precursore in Polesine del progetto di fondazione delle Casse Rurali. Fu Don Giuseppe Miorelli a fondare la prima Cassa rurale cattolica della diocesi di Adria-Rovigo a Molinella nel luglio 1893.
In quegli anni, siamo nel 1891, l’Enciclica Rerum novarum rilanciava l’impegno dei Cattolici nella realtà sociale e politica italiana. La nascita delle Casse rurali, antenate delle BCC, le Banche di Credito Cooperativo di oggi, costituì un passo in avanti fondamentale, perché permise a contadini e braccianti di affrancarsi dalla piaga dell’usura e di accedere al credito. I tempi erano maturi perché Raiffeisen e Leone Wollemborg come uomini illuminati laici da una parte, don Luigi Cerutti e don Giuseppe Miorelli come uomini di chiesa dall’altra rompessero gli indugi e creassero queste novità (Pier Luigi Bagatin, storico).
Entriamo quindi in una nuova fase nella quale vorremmo ancora essere tutti noi, tutte le Banche di Credito Cooperativo, ancora protagonisti della nuova storia. Perché se è vero che il Gruppo bancario Nazionale avrà poteri importanti e toglierà potere alle nostre banche, ovvero le BCC potranno non avere più a 360 gradi l’autonomia che avevamo prima, questo riguarderà temi come il credito, l’organizzazione, i servizi, i prodotti, il modello di business.
Invece tutto ciò che riguarderà la mutualità, la cooperazione rimarrà sempre in capo alle Banche di Credito Cooperativo locali, che nella Riforma rimangono tali e possono continuare la loro storia.
Anzi io credo che avranno più risorse e anche più tempo a disposizione per portare avanti meglio e di più questo compito, che è stato affidato loro dai Padri fondatori oltre 125 anni fa (Lorenzo Liviero, Presidente di Rovigobanca BCC).
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