Un mondo di speranza – I LIke BCC

Un mondo di speranza – I LIke BCC

Il camice che avvicina, la Federazione Veneta BCC sostiene un nuovo modello per Città della Speranza

Quella che vogliamo raccontarvi non è solo una storia di impegno, di capacità, di successo. Non è solo una storia che parla di risultati e di progressi scientifici.
È una storia di profonda umanità, che parla al cuore delle persone.

Guarda il video


Sono tante piccole e grandi storie certo di sofferenza, ma anche di speranza.
Nel donare i camici del sorriso alla Città della Speranza di Padova, le Banche di Credito Cooperativo del Veneto abbracciano queste tante storie per dare un segnale forte di vicinanza, di condivisione, di sostegno a chi ogni giorno lotta e si impegna per dare al mondo certezza e speranza.

Quello che è stato presentato sarà un nuovo modello di camice sanitario che verrà adottato nei laboratori dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza. Nato da un’idea di Amaranta srl, allo scopo di contribuire ad alleviare la sindrome da camice biancoil progetto prevede la dotazione di cento camici grazie alla donazione della Federazione Veneta Banche di Credito Cooperativo.

L’iniziativa è stata illustrata da Stefano Galvanin, Presidente Fondazione Città della Speranza, da Flavio Piva e Piero Collauto, rispettivamente Presidente e Direttore generale della Federazione Veneta Banche di Credito Cooperativo e da Alessandro Galeazzo, ideatore del progetto MAJIME, termine giapponese che significa persona affidabile. 

“Ringrazio la Federazione Veneta Banche di Credito Cooperativo per essere al nostro fianco in questa occasione. Un sostegno lungimirante che, da parte delle banche associate, è iniziato già 25 anni fa, quando è nato il grande progetto di Città della Speranza”, ha affermato Galvanin.

Lo spirito che anima le nostre BCC è quello di sostenere il territorio- ha detto Flavio Piva- Presidente della Federazione Veneta delle BCC. Oggi noi siamo qui di fatto in silenzio per offrire una donazione ad un progetto importante di “Città della Speranza”, che forse porterà qualche sorriso in più in mezzo a percorsi di sofferenza e di dolore. Ma il lavoro che in questo Istituto ogni giorno si fa per la ricerca, per la diagnosi e per le cure è ammirevole e ci lascia una grande lezione- ha rilanciato Piva.

Una lezione che come banche siamo chiamate a raccogliere, per essere realmente “banca di speranza” nel segno della concretezza, della solidarietà e della cooperazione”. “Il camice è pensato per creare empatia e avvicinare la persona, sulla scorta di quanto può accadere in ambito ospedaliero dove la sindrome da camice bianco, derivante dal fatto di dover affrontare un consulto medico o un ricovero, può indurre dinamiche di natura psico-emozionale”, ha spiegato Galeazzo.

Il nuovo camice si distingue per la sua personalizzazione con immagini adatte all’uso medico-sanitarioapplicate con una tecnica di stampa che ne permette la pulizia ad alte temperature senza che si alteri nel tempo. Il camice proposto per IRP è bianco all’interno e stampato con immagini laboratoriali all’esterno. Tra queste compaiono le icone che identificano le sei aree di ricerca proprie di questo Istituto: oncologia pediatrica, trapianto di cellule staminali e terapia genica; medicina rigenerativa; nanomedicina; genetica e malattie rare; medicina predittiva; immunologia e neuroimmunologia.

Al termine della presentazione, la delegazione della Federazione Veneta. composta anche dai presidenti delle BCC/CRA Associate del Veneto (Giancarlo Bersan di BCC Vicentino-Pojana Maggiore, Leonardo Toson di Banca Patavina e Antonio Zamberlan di Banca di Monastier e del Sile), ha visitato i laboratori di IRP.

Le nostre interviste a: 

  • Flavio Piva, Presidente della Federazione Veneta BCC;
  • Stefano Galvavin, Presidente Città della Speranza;
  • Rosella Tomanin, Responsabile Laboratorio Malattie Lisosomiali

Servizio e interviste di Federica Morello

Riprese e montaggio di Ivan Zogia